L'imposta sul valore aggiunto (IVA)
Il programma di Economia Aziendale dei primi 2 anni, tra le altre questioni, affronta il pippotto che riguarda l'Imposta sul Valore Aggiunto.
Argomento fastidioso per un allievo di 16 anni, con la testa da tutt'altra parte che sulle finanze statali e sulle modalità di finanziare le spese pubbliche con un'imposta come l'IVA.
Però la questione va affrontata, volenti o nolenti. Quindi, proviamo a capire come organizzarci.
Anzitutto si deve comprendere la natura dell'imposta, cioè imposta indiretta, sui consumi. E' indiretta perchè non si paga in base a "quanto siamo ricchi" (quanto guadagniamo) ma si paga in base a "quanto dimostriamo di essere ricchi" (quanto spendiamo, anche se non siamo ricchi e ci hanno prestato i soldi gli altri). Tanto è vero che l'IVA la pagano anche i ragazzi, che non hanno reddito ma si comprano il cellulare con i soldi dei genitori; la pagano anche i poveri, quando comprano il pane e l'acqua.
Quindi, le mie alunne di Seconda, grandi utilizzatrici di parrucchieri, estetisti, scarpe di marca e quant'altro di sfizioso ci possa essere al mondo, pagano un sacco di IVA (pur non avendo un reddito proprio, dato che fanno il salasso ai portafogli delle mamme), mentre io (pur avendo un reddito personale) ne pago, per quegli stessi motivi, molta di meno.
si paga in base a quanto si consuma
ma non in base a quanto si guadagna.
Detto questo, iniziamo ad approfondire guardando il brevissimo video che segue:
In pochi minuti, tutto ciò che bisogna sapere su questa importantissima imposta.
Come accade per tutte le imposte, esistono dei presupposti, cioè delle situazioni che devono verificarsi tutte assieme per far sì che si applichi l'imposta (se mancano i presupposti, l'imposta non si applica). Essi sono:
- requisito oggettivo: l'IVA si applica alle cessioni di beni ed alle prestazioni di servizi, oltre che alle importazioni (cioè i beni che arrivano da stati esteri);
- requisito soggettivo: le cessioni dei beni e le prestazioni di servizi devono essere effettuate da imprenditori, oppure da soggetti che esercitano professioni o arti. In poche parole: imprese, grandi e piccole, artigiani, commercianti, avvocati, commercialisti, geometri. Per esempio. Questi si chiamano SOGGETTI PASSIVI. Su di essi non grava l'imposta (l'imposta grava solo sul consumatore finale), ma essi (di nuovo!!) devono mettere in atti determinati adempimenti;
- requisito territoriale: tutte queste operazioni devono essere effettuate in Italia (ogni Stato ha le proprie imposte, quindi è giusto che una merce che entra per essere consumata in un determinato stato, paghi le imposte nello stato in cui viene consumata. Nel nostro caso, in Italia);
L'IVA viene applicata tramite un insieme di adempimenti (cioè, azioni che devono essere compiute obbligatoriamente) che devono essere messi in atto dai SOGGETTI PASSIVI (imprese, artisti, professionisti);
- fatturazione (rinvio al post specifico di questo blog);
- registrazione delle operazioni, utilizzando dei registri specifici;
- liquidazioni periodiche dell'imposta, cioè calcoli che si fanno ogni mese, oppure ogni 3 mesi (per le piccole attività commerciali), che servono per determinare l'imposta da versare (oppure a credito). Si utilizza il metodo di detrazione di imposta da imposta;
- versamenti, che seguono le liquidazioni. Cioè: prima si calcola l'imposta, poi si versa allo Stato, con un modello di versamento che si chiama F24;
- dichiarazioni periodiche e annuali. Cioè, ogni 3 mesi, e una volta l'anno (entro il 30/04 di ogni anno, per il precedente anno), si deve presentare all'Agenzia delle Entrate, un modulo che contiene tutta la sintesi delle operazioni attive (vendite) e passive (acquisti) che si sono effettuate.
Nel prossimo video la spiegazione di queste cose:
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