La previdenza sociale
Affronto questo argomento in quanto fa parte del programma che sto svolgendo attualmente con la classe III Socio-Sanitario. Può essere però utile anche per gli altri, vista l'importanza (lo troveremo comunque, nei programmi di Economia Aziendale)
Il discorso sulla previdenza sociale è importante, nel percorso di studi appena detto, perchè lo specialista nei servizi socio-sanitari deve conoscere sia i propri diritti, come lavoratore (dipendente o autonomo), sia i diritti di chi potrebbe essere proprio dipendente, es. se lo studente dovesse diventare un imprenditore nel campo dei servizi sociali o sanitari, ed avere un'impresa con dipendenti.
Iniziamo a definire la previdenza come l'insieme di norme che tutelano il lavoratore nel caso esso si trovi nell'impossibilità di lavorare, per eventi di vario genere.
Questi eventi possono essere
- di natura professionale, legati al lavoro (disoccupazione, infortunio, malattia professionale);
- di natura non professionale, come ad esempio la vecchiaia, oppure la maternità.
Per tutelare il lavoratore dal verificarsi di questi eventi, bisogna instaurare un rapporto giuridico previdenziale con gli enti preposti per legge a questo tipo di tutela, che in Italia sono l'INPS e l'INAIL (ragazzi, mi raccomando: leggete sempre nei link che vi fornisco. Ampliano - utilmente - quello che scrivo, e rendono il tutto meno noioso!!).
Riprendendo con il rapporto giuridico previdenziale (che è simile ad un contratto di assicurazione, anche se non è proprio lo stesso), dobbiamo ricordarci che, come tutti i rapporti giuridici ha degli elementi:
- il datore di lavoro, che è il soggetto assicurante (obbligato a tutti gli adempimenti di comunicazione, denuncia, versamento)
- il lavoratore, che è l'assicurato (che ha diritto alla prestazione)
- l'ente assicuratore (INPS o INAIL oppure Casse Professionali)
- l'oggetto del rapporto, che è la situazione da assicurare (da tutelare: malattia, infortunio, vecchiaia, maternità, disoccupazione)
Ecco una bella mappa su quanto abbiamo appena detto.
Concludo il post (non è finita qui, il resto lo scriverò da un'altra parte) con l'indicazione dei lavoratori tutelati (cioè per i quali è necessario il versamento dei contributi):
- lavoratori dipendenti (concetto che non è necessario spiegare) di qualsiasi settore dell'economia;
- lavoratori autonomi (un artigiano, un commerciante, è obbligato ad avere una tutela previdenziale-INPS ed un'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro-INAIL)
- liberi professionisti (commercialisti, ingegneri, avvocati, medici, notai hanno le proprie Casse di Previdenza obbligatorie)
- lavoratori parasubordinati (iscritti ad una gestione separata dell'INPS)
- lavoratori occasionali
- le colf (che sono lavoratori dipendenti, ma lo scrivo separatamente perchè tante volte sfugge) e le casalinghe (anche loro, INPS e INAIL)
Nel prossimo post parleremo delle prestazioni a favore del lavoratore, e poi degli adempimenti del datore di lavoro.
Credits: Immagine da Pixabay https://pixabay.com/it/users/geralt-9301/
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