Fatto è meglio di perfetto
Questo post deriva da una considerazione: tante volte ci fermiamo perchè abbiamo paura che ciò che facciamo non sia perfetto, ottimale. Tanti studenti si fermano per la paura di non essere adeguati, ad esempio, preferendo tirare i remi in barca e - soprattutto - dare la colpa al docente per il loro fallimento.
Il discorso che faccio io, sempre, è invece l'esatto contrario della perfezione. Meglio provare a fare qualcosa anzichè stare fermo: al massimo si potrà sbagliare, ma all'errore esiste un rimedio.
Tanti allievi, di fronte alle prime difficoltà - soprattutto nella materia di cui sto parlando - preferiscono fermarsi:
- non capisco nulla
- l'insegnante spiega male
- c'è troppo da studiare
queste sono le frasi tipiche, gli alibi per non far nulla e fermarsi, piuttosto che mettersi in gioco anche con il poco che si riesce.
Dico sempre: 4 è meglio di 2, anche perchè - per esempio - da una verifica andata male, ma comunque affrontata, si può imparare qualcosa, che invece non si impara se la prova viene completamente evitata. Però ho l'impressione che il 2 sia meno stressante, perchè .... è sufficiente non fare per ottenerlo, innescando così il circolo vizioso dal quale siamo partiti.
C'è un altro discorso: il 2 apre la porta ai vari aiuti: recuperi, sconti di programma e altro: anche questo è comodo, ma non è dignitoso.
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